MARK BRIEL

“un quadro è uno spazio vita”

Il desiderio di dipingere parte da lontano: è stato un processo lungo, una maturazione personale molto profonda che passa attraverso collaborazioni importanti e studi internazionali.
Una lunga “incubazione” della luce, del cromatismo dei colori e poi la conoscenza profonda del bianco e nero
Una crescita, fatta attraverso un percorso interiore, con la consapevolezza di avere da fare ancora tanta strada, sapendo attendere il momento.
Il primo quadro che feci era molto semplice, rappresentava una vista delle campagne a sud di Milano in inverno che guardano il Monte Rosa.
Lo giudicai onesto, poi lo mostrai per capire cosa ne pensassero gli altri.
Da lì si è aperto un mondo.
La terza prova, il mio terzo lavoro, è servito a mettermi alla prova con le proporzioni per trovare profondità e luce.
Linee che in realtà erano persone, lo chiamai inverno dove il bianco era la luce.
Da quel momento mi sono sentito pronto a condividere e dare alla luce tutto quello che si agitava dentro di me, finalmente.

Mark Briel, lʼArtista dellʼAnima

Nasce in Italia nell’aprile 1964.
All’età di dodici anni… “Seduto su un muretto, aveva appena piovuto, l’aria era trasparente e pulita, il sole di agosto in un tramonto denso di calore e di luce… una goccia di pioggia si era fermata su una foglia di pianta di vite… un raggio di sole la penetra ed esplode in un bagliore bianco quasi accecante”.
In adolescenza rimase colpito e iniziò a studiare i maestri fiamminghi, il rinascimento italiano, gli impressionisti, il futurismo di Boccioni e Balla.
Negli studi superiori matura l’interesse per l’architettura e la cultura Greca, la Sezione Aurea, il concetto di Genius Loci e la proporzione.
Iniziala facoltà di Architettura a Venezia, ma sente di non trovare le risposte a ciò che cercava, quindi abbandona il corso universitario.
Sviluppa delle esperienze internazionali che lo portano a sintetizzare la proporzione in questo modo: “il segno naturale dell’Uomo, quando coincide con le leggi generali dell’Universo, nel qui e adesso della sua esistenza”.
Un giorno, a cinquantacinque anni: “sono pronto!”
Entra finalmente nel tempio dell’arte, da sempre tanto amata. E’ subito luce, cromatismo, emozione, evocazione… ordine felice.
La sua prima esposizione di 20 opere è alla Triennale di Milano, dal titolo “Orizzonti di Luce”.
Seguono:
• Gallerie milanesi
• Palazzo Ducale di Milano
• Palazzo Ducale a Genova
• Galleria di Venezia
In tre anni realizza più di centro opere, tra cui una su commissione di metri 3,5×3.
L’Artista Mark Briel dipinge la metafisica come espressione al di là della materia, delle sensazioni, delle percezioni. Racconta l’intimo della Vita, dell’inconscio umano e del suo esistere, prima che si manifesti l’immagine.
I mezzi sono la luce, il cromatismo e la spazialità.
Usa spesso la tecnica a getto, densa e leggera di una semantica, profonda ed eterea, al tempo stesso reale e solare.