L’Autore opta per una composizione densa, quasi enigmatica, come intende la rappresentazione di una forza mutevole e primordiale. L’accostamento di colori primari rende efficacemente l’energia del fuoco, la cui brillantezza è ulteriormente amplificata dal contrasto con lo sfondo nero. Intrigante l’inversione relativa all’aspetto freddo-caldo, con il blu-azzurro che domina la scena. Dove si intravedono dei filamenti di rosso puro, tuttavia, il calore esplode improvvisamente, quasi compresso. L’espandersi del fuoco si percepisce distintamente anche grazie al contrasto tra pieno e vuoto. Macchie azzurre affiancano la figura centrale, come fiammelle che si espandono con il crepitare del fuoco, e corrono in forme allungate. Sembra di osservare uno di quei calligrammi arabi in cui i segni grafici si fondono a creare figure di ispirazione mistica e naturalistica che assolvono all’iconoclastia della rappresentazione diretta del divino.
Nota dell’Autore
Presenze siderali in mutamento solare.